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Esami

L’esame universitario è una prova, scritta o orale, di verifica delle conoscenze acquisite dallo studente nell’ambito di una disciplina. È sostenuto con una commissione presieduta in genere dal docente titolare del corso e composta da alcuni cultori della materia o docenti di discipline affini.

All’atto dell’immatricolazione ogni studente riceverà un libretto, vero e proprio simbolo della vita universitaria, dove saranno annotati gli esami (anche se in alcuni atenei si stanno diffondendo alcune forme elettroniche del libretto). Superare molti esami in un tempo veloce e con buoni voti resta l’obiettivo principale di molti studenti. Ma come fare a sapere quali e quanti esami sostenere per conseguire il titolo di laurea?

A seconda degli specifici ordinamenti didattici dei diversi corsi di laurea, sono fissati gli esami da sostenere in modo obbligatorio, e quelli “obbligatori a scelta dello studente”: in questo caso si possono esercitare delle scelte personali nell’ambito di gruppi di discipline ritenute di particolare importanza. Un terzo gruppo di esami sono del tutto a scelta dello studente, nel senso che si può optare per una qualsiasi disciplina di interesse attiva presso l’ateneo. Gli studenti devono presentare alla segreteria amministrativa della facoltà il loro specifico piano di studio, in cui si chiariscono le scelte effettuate in merito agli esami non obbligatori.

È la questione del numero degli esami da superare che presenta la maggiore novità rispetto al passato, quando i corsi di laurea si associavano a un numero definito di prove. Ora invece il numero degli esami diventa variabile, perché dipende dal numero di crediti formativi associati alle singole discipline. Per fare un esempio, per la aurea di durata triennale lo studente deve cumulare 180 crediti, e quindi superare un numero di esami necessario per raggiungere tale numero (vedi la voce credito formativo). Il numero degli esami sarà maggiore se sono previsti molti esami con pochi crediti, e viceversa. Nella fase di prima attuazione della riforma dei crediti, si era diffusa una tendenza, in molti corsi di laurea, alla proliferazione di insegnamenti con pochi crediti, con la conseguente moltiplicazione e frammentazione degli esami. Per ovviare a questa situazione, che recava gravi danni agli studenti, i piani di studio sono stati rivisti in modo da non superare una soglia ragionevole di esami.