La formazione di uno studente non si baserà solo sull’acquisizione di informazioni e conoscenze apprese dai libri di testo, siano essi i volumi polverosi di una biblioteca o i moderni ebook. Potrà, infatti, anche essere aiutato da esperienze professionalizzanti, in genere di breve durata, che lo porteranno a sviluppare un rapporto diretto con il mondo del lavoro.

Nel corso dei tuoi studi ti consigliamo di prestare molta attenzione all’offerta di stage o tirocini. Non offrono una retribuzione, ma costituiscono un’occasione per trascorrere un periodo di formazione presso un’azienda o un ente. Alternando momenti di studio e di lavoro.

Possono essere inseriti nei piani di studio e svolgersi all’interno del periodo di frequenza dei corsi di studi. In questo caso si chiamano tirocini curriculari, e permettono in genere l’acquisizione di un determinato numero di crediti formativi universitari. Sono questi molto utili anche nella fase della preparazione della tesi. Allo studente sarà affiancato un tutor, in genere un docente che lo seguirà nel corso dello stage.

Esistono poi tirocini extra-curricolari rivolti a neolaureati, che non abbiano conseguito il titolo da più di dodici mesi. In questo caso, non si ottengono crediti formativi, ma l’esperienza potrebbe essere maggiormente finalizzata ad acquisire abilità professionali e a favorire l’inserimento lavorativo. Il tirocinante potrà contare sull’interazione con un tutor aziendale e uno universitario, che hanno anche il compito di verificare che l’attività sia formativa e professionalizzante.

Occhio, dunque, ai bandi e agli avvisi per stage pubblicati dal tuo ateneo. In alcuni casi si predispone una banca dati dalla quale saranno selezionati i futuri tirocinanti, anche sulla base delle esigenze espresse dalle aziende e dagli enti convenzionati: conviene dunque muoversi per tempo. Lasciati i banchi universitari, i primi passi nel mondo del lavoro potranno rivelarsi un ottimo punto di partenza.