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Estate, tempo di dieta

Il 21 giugno è il solstizio d’estate e quindi questa data segna l’inizio ufficiale della stagione, anche se climaticamente il caldo è arrivato già da alcuni giorni e le temperature elevate invitano a pensare alle vacanze, al mare, ai viaggi e alla vita all’aperto. Insomma, l’estate evoca generalmente parecchie positività.

Non è così per tutti: per anziani, animali e persone disagiate l’estate può portare difficoltà e disagi. Il caldo può far precipitare la salute di anziani e malati, induce gli sconsiderati ad abbandonare gli animali domestici, render ancor più difficile la situazione dei senza fissa dimora. Insomma, l’estate può essere –almeno per alcuni- un serio problema.
Un problema molto meno serio, ma terribilmente attuale è quello relativo alla forma fisica: molte donne, e anche sempre più uomini, leggono estate e traducono con “dieta”, che non è solo un regime alimentare sano ma un regime dimagrante. Dimagrire, essere scattanti, tonici, abbronzati, infatti, sono le priorità per quanti si accingono a mettersi in costume.

Per farlo, e farlo correttamente, non serve inseguire le diete-lampo che promettono risultati immediati, ma occorre trovare un giusto equilibrio tra le scelte fatte a tavola e quelle relative all’esercizio fisico.

Valutare attentamente lo stato nutrizionale di una persona è fondamentale per assumere cibi adeguati: l’obesità è diventata una delle piaghe sanitarie dei paesi industrializzati a causa di un eccesso nell’assunzione di cibo rispetto al loro effettivo smaltimento. La valutazione dello stato nutrizionale del singolo individuo è il primo passo per poter programmare degli interventi nutrizionali adeguati: l’alterazione di uno dei processi che compongono lo stato nutrizionale può provocare disturbi. Per valutare lo stato nutrizionale si può valutare da una parte la composizione corporea (in termini di massa magra e massa grassa) e dall’altra la spesa energetica dell’organismo (o meglio il bilancio tra energia introdotta ed energia spesa). Muoversi e mangiare correttamente: queste due regole di vita dovrebbero essere osservate sempre e per questo (ahimé!) i tentativi di perdere peso velocemente valgono poco e rischiano di produrre più danni che vantaggi. Molte diete atttualmente promettono un dimagrimento rapido a fronte dell’eliminazione di intere categorie di alimenti, come i formaggi e le uova.

Tuttavia questo sistema non è corretto e non appartiene alla nostra tradizione culturale, oltre che alimentare: la dieta mediterranea è stata analizzata e studiata sulle coste campane dallo scienziato americano Ancel Keys che, osservando le buone prospettive di vita e le ottime condizioni di salute della popolazione del Cilento, mise a punto un regime alimentare corretto ed equilibrato sia per componenti nutrizionali che per gusto. Non è un caso che la cucina italiana, col suo sistema di mangiare pochi grassi animali e molti cereali e verdure, sia la più apprezzata nel mondo.

Eliminare completamente degli alimenti come latte e cereali solo per dimagrire significa squilibrare il nostro organismo, che ne è tradizionalmente abituato come ha spiegato anche il prof. Salvatore Auricchio in una conferenza tenuto per il ciclo “Come alla corte” dell’Università Federico II. Conoscere le componenti degli alimenti e la loro struttura ci invita a organizzare meglio i nostri pasti, ma è lo sport la vera risorsa di un fisico in forma, di addominali scolpiti e glutei sodi ma anche e soprattutto per avere un cuore sano.

Una buona circolazione permette al cuore di essere sano e, forse, anche d’innamorasi di più: anche questo, in tempo di tintarelle e incontri da ombrellone, può servire.

 

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