Maturità: il colloquio finale
Eccoci all’appuntamento settimanale con obiettivo maturità. Continuiamo a parlare di esami di stato e, dopo aver descritto come si articolano le prove scritte, oggi parliamo della prova orale. Il colloquio finale è spesso un tormento, si tratta di una vera e propria interrogazione su tante discipline diverse e l’idea di trovarsi dinanzi ad un’intera commissione che “giudica” e valuta ogni nostra affermazione, può incutere senz’altro un certo timore.
Vediamo quindi come funziona nello specifico.
Così come avviene per le prove scritte d’esame, durante l’anno i docenti vi supporteranno nella preparazione adeguata al colloquio, proponendo dei percorsi tematici da realizzare e dando il loro contributo nella realizzazione delle tesine da presentare in sede di esame finale. Tuttavia, quando si deve affrontare una prova orale, la componente emotiva è fondamentale, l’emozione può giocare brutti scherzi e creare dei veri e propri vuoti di memoria nonostante si abbia studiato per giorni ed ore il percorso da portare. Dunque qualche consiglio per non perdere la bussola.
- Prima regola fondamentale da tenere a mente: esercitarsi durante l’anno nell’esposizione orale, magari chiedete una mano ai compagni di classe, l’esercizio è molto rilevante per non andare nel panico; ripetere ad alta voce i concetti chiave è di aiuto, così come è importante organizzare mentalmente i contenuti seguendo un filo logico che colleghi i vari argomenti. Si sconsiglia sempre di imparare i concetti a memoria, in tal caso basterebbe una piccola dimenticanza a far crollare ogni certezza.
- Sul piano pratico inoltre è molto importante realizzare una tesina ben fatta, che abbia contenuti ben collegati per periodo storico o tematica scelta. Partirete avvantaggiati se vi orienterete verso argomenti che vi hanno colpito o che comunque avete ben assimilato: studiateli bene. Ricordate che durante il colloquio la tesina è il punto di partenza per l’esposizione, i professori potrebbero decidere di fare qualche domanda su argomenti vicini a quelli trattati, quindi non va del tutto trascurato il resto del programma didattico.
- Se la scuola è dotata di supporti informatici, e se è previsto dalla commissione, potreste decidere di realizzare una tesina multimediale, utilizzando ad esempio una presentazione in formato powerpoint; ricordate però di curare il contenuto, non solo la forma. Gli effetti speciali, da soli, non pagano!
- Durante l’esposizione orale, come dicevamo, potrebbero farvi domande sulle prove scritte, quindi fate mente locale su quanto avete scritto. Le soluzioni ed i temi svolti nelle prime due prove scritte vengono pubblicate nei giorni successivi; potreste, ad esempio, verificare la vostra versione di latino con quella ufficiale e capire, nel caso in cui vi siano delle lacune, se i commissari potranno chiedervi di colmarle in sede di esame orale.
Ultimo consiglio, non scoraggiarsi, mai perdere la fiducia in se stessi; può capitare di non essere stati brillanti durante l’anno, ma con una buona dose di concentrazione e di ottimismo, l’esame finale potrebbe rappresentare un buon riscatto, la giusta occasione per esporre argomenti su cui si è molto preparati. Come ci insegna il protagonista di un noto film che ha lasciato tutti senza parole!
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