Scegliere bene l’Università per non pentirsene dopo
È stato presentato alcuni giorni fa il Rapporto sui diplomati 2013, realizzato da AlmaDiploma su un campione di più di 48mila studenti che hanno superato l’ultimo esame di Stato. Andrea Cammelli, direttore del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, lancia l’allarme sulle decisioni a volte affrettate o errate degli studenti nella scelta del percorso universitario. È sempre più importante, quindi, investire sulle fasi di orientamento.
L’indagine ha coinvolto 48mila diplomati di 347 scuole distribuite nel Lazio, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria e restituisce risultati positivi e negativi.
I primi fanno riferimento ad un giudizio particolarmente positivo per il proprio percorso scolastico e ad un apprendimento buono dell’inglese scritto. Da segnalare anche la partecipazione, di alcuni degli intervistati, ad esperienze di stage nell’ambito delle attività scolastiche o di esperienze di studio all’estero.
Nel processo decisionale sul proprio futuro e, quindi, anche sulla scelta del percorso di studio universitario, gioca ancora un ruolo comprensibilmente importante il raggiungimento di un lavoro ben retribuito e del “posto fisso”; ma gli studenti dimostrano di voler studiare anche in base ai propri interessi culturali.
Semaforo “rosso”, invece, per il 44% degli studenti che, se potesse tornare indietro, sceglierebbe un diverso corso di studio scolastico e per il solo 30% dei giovani di 19 anni che decide di iscriversi all’Università.
Valori molto bassi che non possono non far scattare il campanello d’allarme. Lo dichiara apertamente Andrea Cammelli nell’affermare che l’Italia sta sprecando risorse, non riuscendo ad indirizzare al meglio i giovani nella costruzione del proprio percorso formativo post-diploma.
La gran parte degli studenti immatricolati (82%) proviene da famiglie i cui genitori non hanno esperienza di studi universitari e 17 immatricolati su cento abbandonano nel corso del primo anno di università. È quindi necessario rivedere le attuali modalità di orientamento e investire sui processi di scelta, coinvolgendo le scuole ma anche i genitori, le imprese pubbliche e private, sino ai policy makers.
Utile in questo senso il progetto di AlmaOrièntati che offre non solo informazioni sul post-diploma, ma fornisce ai giovani diplomandi la possibilità di confrontarsi con le proprie potenzialità e i propri limiti, di scoprire le materie di studio più consone in relazione all’offerta formativa universitaria.
Ma nell’epoca della Rete e dei fenomeni social, un altro importante aiuto lo fornisce il confronto con quanti devono compiere la stessa scelta o sono già iscritti all’università. Il rapporto AlmaDiploma, infatti, sottolinea come ben il 70% degli intervistati utilizzi quotidianamente spazi come Facebook. Un investimento sull’orientamento, allora, non può che prendere in considerazione anche queste nuove modalità di comunicazione.